Agosto, da poco passato, è tradizionalmente in Italia il mese della villeggiatura. Il termine villeggiatura deriva dall’usanza delle famiglie nobili e benestanti di trascorrere, nei secoli scorsi, alcuni periodi di riposo e vacanza nelle loro ville in campagna. E proprio questo termine è fonte d’ispirazione per il nostro articolo.
Andremo a vedere un luogo dove venivano trascorse le vacanze nell’antichità. Anche se in epoca romana non era ancora nato il termine villeggiatura (si utilizzava il termine otium), andremo a vedere una vera e propria villa sul mare… la destinazione è Sant’Imbenia, nella baia di Porto Conte, non lontano da Alghero.
La località di Sant’Imbenia
La Villa Romana di Sant’Imbenia venne costruita nel I secolo d.C. in un luogo isolato, nell’affascinante ambiente della Baia di Porto Conte… Una baia protetta dai venti e dalle correnti, circondata da colline e delimitata verso ovest dalle suggestive pareti verticali delle scogliere di Capo Caccia. Sebbene in questa zona non siano stati individuati i resti di grandi città, ci sono tracce di antichi insediamenti, in particolare di un villaggio nuragico. Sono stati ritrovati anche numerosi manufatti, tra cui ceramiche di origine greca; per questo gli storici ritengono che qui fosse presente un’importante scalo marittimo già ai tempi dei Fenici.
Esplorando la villa
Raggiungiamo la villa percorrendo la strada che da Fertilia porta verso Capo Caccia, poco dopo i bivi per la bella spiaggia di Mugoni e per Porto Ferro. La località è segnalata da un cartello e sulla sinistra della strada, troviamo una piccola area di parcheggio nei pressi di un cancello. Qui gli scavi hanno portato alla luce le mura e i reperti già a partire dagli anni 90, ma solo di recente il sito è stato reso visitabile.
Un volta superato il punto di accesso, abbiamo il piacere di fare una passeggiata nelle natura; la vasta area di scavo è circondata dalle pinete e si affaccia sul mare.
Qui gli archeologi hanno portato alla luce i resti delle mura perimetrali degli edifici. L’area occupata dalla villa è decisamente estesa e la complessità della struttura fa pensare che la residenza appartenesse ad una persona di alto rango. L’ipotesi è confermata anche dalla presenza di marmi e dai resti di raffinate decorazioni. Tra i ruderi si conservano anche alcuni archi e, in alcuni punti, si intuisce la presenza di un piano inferiore e superiore nella struttura originaria. Sicuramente una parte dei complessi abitativi era riservata ai padroni e altre aree alla servitù. Gli esperti ritengono inoltre che una zona fosse adibita ad uso termale.
Gli appassionati di storia romana, potranno approfondire la conoscenza della villa visitando il Museo Sanna di Sassari: qui sono conservati alcuni frammenti di mosaico e altri preziosi ritrovamenti della zona.