Nelle campagne, su un altopiano a pochi centinaia di metri dai paesi di Sorso e Sennori, sorgeva un villaggio medievale.
Oggi possiamo visitarne i resti, riportati alla luce dai recenti scavi.
La zona è panoramica e la vista si apre tra le colline; nelle belle giornate si può osservare in lontananza la pianura tra Sassari e Porto Torres e il mare, nel Golfo dell’Asinara.
Durante la nostra visita, purtroppo, il tempo è nuvoloso, ma questo non è un grande problema per una breve passeggiata nel verde.
Il villaggio medievale
Non si conosce con esattezza la data di fondazione del villaggio di Geridu, ma comunque era già citato in alcune fonti all’inizio del XII secolo. Nel XIV secolo, Geridu contava oltre 1200 abitanti ed era il centro principale della Romangia; Sorso e Sennori all’epoca erano decisamente meno popolose. Il villaggio venne abbandonato a partire dalla prima metà del XV secolo.
I ritrovamenti, tra cui vasellame e monete, sono presentati nel Museo Biddas di Sorso e descrivono questo centro come teatro di un’economia aperta e fiorente.
Accediamo all’area del villaggio da una piccola strada di campagna. Tra i prati, possiamo osservare le fondamenta delle abitazioni in pietra che costituivano il villaggio, che probabilmente si estendeva per quasi 10 ettari.
Proseguendo in leggera salita verso sud, si raggiungono le rovine di mura spesse, appartenenti all’antica chiesa di Sant’Andrea; quest’ultima faceva parte del villaggio nel medioevo e fu poi demolita nel corso del XIX, per recuperare materiali da costruzione, da utilizzare per la chiesa di San Pantaleo (Sorso).
La grotta di Sant’Andrea
Su una sommità collinare, a breve distanza dai ruderi della chiesa di Sant’Andrea, osserviamo l’omonima grotta.
Nel corso degli ultimi anni, questo antro naturale diventa molto suggestivo nel periodo natalizio, in quanto al suo interno viene allestito un presepe illuminato.