Olbia è una piccola città nel nord-est della Sardegna con un grande passato.
Sorge sule mar Tirreno, al centro di un affascinante anfiteatro naturale: una conca circondata da colline e montagne; a completare questa cerchia anche in direzione del mare, in lontananza, si scorge il promontorio squadrato dell’isola di Tavolara.
Nonostante in Italia ci siano grandi città ricche di monumenti storici e opere artistiche, in realtà è raro trovare siti come Olbia, in cui si abbiano testimonianze di tante epoche differenti, dai monumenti nuragici e pre-nuragici nelle vicinanze ai resti della colonia punica, dalle rovine romane alle chiese medievali e agli edifici di culto più recenti.
Durante una breve passeggiata cittadina raggiungeremo alcuni di questi luoghi intrisi di storia.
La colonia punica
La nostra camminata comincia dalla piazza Ennio Roych, circondata da piccoli palazzi e case colorate; qui troviamo l’inizio di un breve percorso pedonale.
Bastano pochi passi per essere affiancati dai resti di antiche mura, in parte composte da grossi blocchi squadrati di pietra, in parte composte da blocchi più piccoli. Questi sono alcuni resti dell’antica cinta perimetrale che circondava la colonia punica.
Purtroppo non si hanno informazioni certe riguardo alla nascita della città; alcuni studiosi ritengono possa essere sorta come colonia fenicia, oppure città greca già nel corso del VI secolo a.C., in quanto gli antichi autori greci citavano un centro abitato con il nome di Olbia. Sicuramente divenne nei secoli successivi un importante centro e punto strategico Cartaginese, con un attivo scalo portuale, come testimoniano la qualità e la quantità di rinvenimenti di quell’epoca; probabilmente la zona abitata si estendeva nella stessa area oggi occupata dalla parte centrale di Olbia.
La città romana
Proseguiamo la passeggiata tra le vie, i cui nomi richiamano le antiche strutture di epoca romana, come “piazza terme” o “via acquedotto”… E non è raro incontrare tra gli edifici moderni resti di strutture decisamente più antiche.
Percorriamo le vie e ripercorriamo la storia…
La città di Olbia passò, insieme al resto della Sardegna, sotto il dominio Romano negli anni successivi alla prima guerra punica (264-241 a.C.). Non si hanno moltissime informazioni dei primi decenni di occupazione romana, anche se è facile ipotizzare fin da subito il mantenimento di una notevole importanza, considerata la posizione privilegiata (di fronte alle coste laziali) come primo approdo per le navi.
Sono molti gli elementi che mostrano il prestigio della città in epoca romana: le strutture ritrovate in zona come le rovine dell’acquedotto, delle ville, delle terme, delle mura di cinta; ma anche i resti delle antiche strade che collegavano il centro abitato alle altre città, gli oggetti ritrovati negli scavi (gioielli, statue, ceramiche), i relitti delle antiche imbarcazioni sui fondali presso la costa…
Intanto raggiungiamo la zona della stazione ferroviaria, dove i binari proseguono per un piccolo tratto in direzione del mare.
Qui, in un parchetto, si osservano i resti di alcune costruzioni di epoca romana; si riconoscono ancora i basamenti delle arcate che costituivano la parte finale dell’acquedotto, fonte di approvvigionamento dell’antica città ed altri resti, probabilmente di edifici con funzioni di smistamento delle acque.
San Simplicio
Non lontano dalla zona delle rovine romane, concludiamo la nostra passeggiata raggiungendo uno dei monumenti più significativi della città di Olbia: la Basilica di San Simplicio.
La chiesa fu eretta tra la fine del secolo XI e l’inizio del XII d.C. in stile romanico pisano; la costruzione risale quindi al periodo dei giudicati e purtroppo non si hanno molte informazioni della città di Olbia in quel periodo. Gli storici attestano che Olbia, sotto il nome di Civita, fosse la capitale del giudicato di Gallura (una delle quattro giurisdizioni in cui era divisa la Sardegna medievale).
La Basilica di San Simplicio rivestì il ruolo di cattedrale fino al XVI secolo, periodo in cui la diocesi di Civita fu unita a quella di Ampurias.
La chiesa, costruita prevalentemente in granito, presenta una pianta a 3 navate. A differenza delle altre chiese della zona, si presenta con l’abside verso ovest e la facciata rivolta ad oriente.
Si conclude qui la nostra breve passeggiata per le vie di Olbia e questa nostra esperienza può essere considerata come la prima di diverse tappe per scoprire il passato della città. Oltre a quelli di oggi ci sono molti altri luoghi da vedere in questa città, come i resti della necropoli punica-romana, accessibili con un percorso sotterraneo nei pressi di San Simplicio; oppure il sito dell’acquedotto romano di via Mincio, la chiesa parrocchiale di San Paolo, il museo archeologico e i vari siti storici che circondano la città… Torneremo presto a parlare di questi luoghi!